Novembre è per il mondo del turismo estivo (e delle vacanze-studio in particolare) un mese cruciale: si tirano le somme al centesimo della stagione precedente e si gettano le basi per quella successiva.
Come è andata e cosa possiamo aspettarci per il 2023 degli studenti italiani?
L’estate 2022, dati alla mano, ha visto confermare solo parzialmente le aspettative della ripartenza del settore turistico. I viaggi di prossimità (entro 2/300Km), grazie alla percezione di maggior affidabilità e sicurezza per vacanze trascorse all’interno del proprio Paese (o comunque in paesi limitrofi) sono stati il traino di questa ripartenza, e in generale, abbiamo assistito ad un trend in crescita e positivo.
I livelli pre-pandemici non sono stati raggiunti, ma in che termini?
Quanti sono stati i viaggiatori? Quali gli introiti del settore? Cosa ha bloccato la ripresa completa?
I numeri degli aeroporti europei per capire i flussi turistici
Ci aiuta a capirlo meglio un’analisi svolta da ACI Europe (https://www.aci-europe.org/industry-topics/industry-data.html) sulla rete aeroportuale del vecchio continente. Ha pubblicato il rapporto sul traffico aereo per il Q3 (terzo trimestre) 2022, analizzato tutta la rete aeroportuale europea.
Dai dati a consuntivo si evince che il traffico passeggeri è aumentato del +61% rispetto allo stesso periodo del 2021, con il traffico internazionale che ha guidato la ripresa durante i mesi estivi di punta (+84%) e il traffico nazionale che è cresciuto a ritmi più contenuti ma ancora dinamici (+14%).
Rispetto ai livelli pre-pandemia (2019), il traffico passeggeri nel terzo trimestre si è attestato però comunque al -12%, segnando comunque un significativo miglioramento rispetto al secondo trimestre (-17%) ed al primo trimestre (-39%).
A cosa imputare le cause dei disagi della scorsa estate?
1) Sicuramente la crisi energetica e il caro carburanti hanno impattato sulle tariffe dei voli, facendo lievitare il prezzo dei biglietti e facendo desistere molte famiglie dal viaggiare in aereo.
2)Il caos degli scali aeroportuali europei ha poi alterato profondamente la soddisfazione dei viaggiatori, con la puntualità delle partenze che dall’80% di marzo è progressivamente crollata fino a sotto il 50% a luglio 2022 (attestandosi su un certo non lusinghiero 60% dopo la stagione estiva).
3) Sicuramente la crisi occupazionale del settore ha messo in seria difficoltà operatori turistici, strutture ricettive e anche il mondo aeroportuale in generale, con estrema difficoltà a trovare personale preparato e motivato a partire.
Insomma, l’impatto dei due anni di pandemia e degli eventi storici in corso si sono avvertiti eccome, non solo dal punto di vista medico-sanitario ma soprattutto da quello occupazionale.
Dobbiamo considerare che i casi di positività, seppur con sintomi lievi, di un lavoratore stagionale nel settore turistico e dei trasporti non solo hanno costretto il personale malato a scontare (ovviamente senza nessun preavviso) periodi di isolamento, ma soprattutto agenzie e aeroporti a trovare sostituti last-minute da inserire nell’organico a tempo record.
A cosa imputare le cause dei disagi della scorsa estate?
1) Sicuramente la crisi energetica e il caro carburanti hanno impattato sulle tariffe dei voli, facendo lievitare il prezzo dei biglietti e facendo desistere molte famiglie dal viaggiare in aereo.
2)Il caos degli scali aeroportuali europei ha poi alterato profondamente la soddisfazione dei viaggiatori, con la puntualità delle partenze che dall’80% di marzo è progressivamente crollata fino a sotto il 50% a luglio 2022 (attestandosi su un certo non lusinghiero 60% dopo la stagione estiva).
3) Sicuramente la crisi occupazionale del settore ha messo in seria difficoltà operatori turistici, strutture ricettive e anche il mondo aeroportuale in generale, con estrema difficoltà a trovare personale preparato e motivato a partire.
Insomma, l’impatto dei due anni di pandemia e degli eventi storici in corso si sono avvertiti eccome, non solo dal punto di vista medico-sanitario ma soprattutto da quello occupazionale.
Dobbiamo considerare che i casi di positività, seppur con sintomi lievi, di un lavoratore stagionale nel settore turistico e dei trasporti non solo hanno costretto il personale malato a scontare (ovviamente senza nessun preavviso) periodi di isolamento, ma soprattutto agenzie e aeroporti a trovare sostituti last-minute da inserire nell’organico a tempo record.
I segnali positivi che fanno ben sperare per la prossima estate covid-free
In questo contesto costellato da eclatanti criticità, ritardi e malfunzionamenti, San Marino Tourservice S.p.A, tour operator specializzato in vacanze studio dal 1989, ha messo a segno un risultato importantissimo, facendo viaggiare in Italia, in Europa e nel Nord America oltre 10.000 ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 20 anni e oltre 1.100 collaboratori tra accompagnatori, tutor, formatori, animatori e staff operativo.
Come è stato possibile questo piccolo grande miracolo romagnolo nell’estate nera dei cieli europei?
Sicuramente un aiuto è stato dato da quella percentuale di giovani viaggiatori (intorno al 18%) che aveva un viaggio già prenotato, ma non fruito, nell’estate precedente… Ma tutti gli altri?
Come è stato possibile raggiungere questi numeri, soprattutto quando la maggioranza dei ragazzi erano i vincitori di una Borsa di Studio erogata dal Welfare INPS nell’annuale Bando Estate INPSieme che coinvolge oltre 500.000 famiglie di dipendenti pubblici italiani, premiandone circa 40.000?
Fonte: https://www.sanmarinotourservice.com/bando-estate-inpsieme/
Il trend: famiglie e studenti stanno sempre più apprezzando questi fattori chiave
Senza dubbio un tale risultato è frutto di una serie di scelte operative estremamente coraggiose e in controtendenza.
1) In primis un lavoro di costante monitoraggio del mercato, sfociato nella vendita reale solo a ridosso delle partenze e una paziente azione di trade marketing che ha centrato l’obiettivo di individuare e tenere in caldo vettori e partner, scommettendo sull’arrivo seppure tardivo dei clienti finali, puntando alla qualità del prodotto offerto.
2) Un customer service totalmente italiano super efficiente che ha snellito nettamente processo di scelta e acquisto del pacchetto, con tempi medi di attesa al call-center che raramente hanno superato i 5 minuti (contro una media del settore di 15/20 minuti e più).
3) Esperienza, dinamicità e devozione dei team di lavoro hanno fatto il resto (senza contare le ore di straordinario in ufficio e da remoto), guidati dalla sola missione di far tornare i ragazzi a volare, studiare e divertirsi come e più di prima.
In un contesto continuamente in evoluzione, dove:
- l’ncertezza delle regole e dei tempi è sempre più una costante
- gli aumenti delle tariffe sono in perenne crescita
- la maggior parte degli operatori gioca a proteggersi le spalle il più possibile… salvo poi ribaltare i problemi al cliente finale senza troppi scrupoli
abbiamo potuto constatare che, approcciarsi a questo tipo di business con grande flessibilità, senso del dovere e profondo rispetto verso chi affida per 1-5 settimane i propri figli per una vacanza-studio, non solo ha pagato in termini di numeri complessivi, ma anche e soprattutto in termini di fiducia guadagnata per gli anni futuri, sia tra i clienti che con tutti i collaboratori estivi.
Viaggi, esperienze formative, vacanze, opportunità lavorative… il gruppo Tourservice ha raggiunto obiettivi importanti portando a casa un risultato più che positivo in una stagione decisamente complessa.
Insomma, sembra proprio che l’iniziativa e lo spirito dei Romagnoli salgano ancora decisamente in cattedra quando si tratta di coniugare TURISMO, innovazione e sfide.
Il terzo weekend di novembre Rimini ospiterà un importante meeting del gruppo Tourservice per ringraziare tutto il proprio staff operativo, lanciare la sfida per la nuova stagione e presentare le oltre 600 opportunità di impiego estivo per il 2023.
LE OLTRE 600 OPPORTUNITA’ DI OCCUPAZIONE PER I GIOVANI NEL 2023